Un cortometraggio di Vittorio Rifranti
Una produzione Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni
Con
NOEMI BERTOLDI
NICOLO’ MANTOVANI
FABRIZIO RIZZOLO
Scritto e Diretto da VITTORIO RIFRANTI
Direzione della fotografia FRANCESCO DIAZ
Montaggio ENDRIT MUHAMETAJ
Scenografia DANIELE ESPOSITO
Costumi ELISA PAIARDI
Suono EMANUELE PULLINI GABRIELE FORTUNA
Aiuto regia JACOPO DELLE MONACHE CHIARA ROSSANO
Segretaria di edizione SABRINA STOCCO
Trucco VERONICA SALINI
Coordinamento produttivo Vanessa Magni
Produzione Sarah Baza Roberta De Bernardi
Operatori Alessio Ghielmetti Daniele Manca
Assistenti operatore Mirko Colucci Simone Consoli
Elettricisti Lorenzo Castiglioni Lorenzo Colombo Riccardo Gelsumino Tommaso Leotta
Edizione aggiunta Claudia Della Fortuna
Runner Ivan Drago
Backstage Gabriele Scicchitani
Altri interpreti Hakim Gouem, Edoardo Severgnini, Alessia Cerri, Sara Scialdoni
La produzione ringrazia
Shed Club – Busto Arsizio
Camaleonte bar – Busto Arsizio
Bros Self Service – Busto Arsizio
Parrocchia Ortodossa Romena – Via E.De Amicis Milano
Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni - 2020
Sinossi
Zina è arrivata in Italia dalla Moldavia quando aveva due anni con suo padre Semion. Ora ne ha 20 e non ricorda nulla del suo passato nella sua terra d’origine. Si sente italiana, si fa chiamare Laura e non ha mai imparato il rumeno. Il rapporto con il padre è da sempre complicato e di sua madre non sa nulla perché Semion non ne ha mai voluto parlare. Quando Zina conosce Mitri, un giovane moldavo arrivato in Italia per lavorare nel locale notturno di Semion, qualcosa si risveglia dentro di lei: sensazioni lontane, ataviche, rimosse, il suono della lingua rumena per la prima volta armonioso, una foto nella quale appare una donna, forse la madre di Zina. E soprattutto la nascita possibile di un sentimento per Mitri che è anche l'inizio di una riscoperta delle proprie radici. L’inizio di una guarigione.